L’osteopata biodinamico percepisce le oscillazioni ritmiche e sottili presenti in tutti i tessuti del nostro corpo.

Movimento Respiratorio Primario
L’osteopata biodinamico percepisce le oscillazioni ritmiche e sottili presenti in tutti i tessuti del nostro corpo.
il “Meccanismo Respiratorio Primario”: “corrisponde alla fluttuazione del liquido cefalorachidiano, alla motilità del cervello e del midollo e alla mobilità delle ossa del cranio e del sacro tra le ossa iliache” dirà…”le ossa del cranio e del sacro funzionano come un’unità funzionale che possiede una mobilità involontaria nelle fasi del MRP (meccanismo respiratorio primario) “.
“L’osteopatia biodinamica permette di riequilibrare il sistema nervoso centrale favorendo la corretta motilità del cervello e midollo spinale, la fluttuazione e drenaggio dei liquidi, il movimento delle ossa craniche, quello del sacro tra le ali iliache, delle membrane intracraniche e spinali.”
All’interno del cranio e della colonna vertebrale non c’è nessuna muscolatura che possa sostenere un movimento. Soltanto alcuni muscoli esocranici, cioè quelli che influiscono sulla mobilità del cranio, s’inseriscono sul cranio, ma non possono essere considerati per la sua mobilità.
Il MRP è, per così dire, il motore, o meglio il meccanismo che descrive e consente i delicati movimenti involontari dell’organismo.
Il termine Cranial Rithmic Impulse -CRI- tradotto in Impulso Ritmico Cranico -IRC- fu coniato dagli psichiatri e osteopati Woods e Woods perché altri medici potessero palpare e valutare questo movimento, senza averlo confrontato col principio del meccanismo respiratorio primario.
L’IRC come termine doveva originariamente definire, indipendentemente dai tentativi di spiegazione di questo ritmo, soltanto i movimenti misurabili, fisiologici, involontari e ritmici di espansione e retrazione del cranio, specialmente dell’asterion (punto di incontro dell’osso parietale, dell’osso temporale e dell’osso occipitale).
Il meccanismo si chiama primario perché è collegato direttamente alla respirazione dei tessuti interni del sistema nervoso centrale, che regola la respirazione polmonare e le restanti funzioni corporee (esempio: gli importanti centri del quarto ventricolo). Inoltre esso entra in azione prima della respirazione polmonare, secondo l’opinione di alcuni all’incirca nel quinto mese di vita fetale e si può ancora percepire anche da minuti ad ore dopo la morte. Riguardo a ciò, Sutherland indicò come sistema respiratorio secondario la respirazione polmonare, poiché questa è controllata dalla respirazione primaria. Esso si chiama respiratorio perché rappresenta, come la respirazione polmonare, un processo ritmico che ha a che fare coi processi di scambio.
Il M.R.P. rappresenta un processo metabolico sia anabolico sia catabolico, che si svolge dapprima all’interno del cranio ed è in relazione col sistema nervoso e il LCS.
Tuttavia, grazie al drenaggio ritmico di tutti i tessuti corporei, esso gioca anche un ruolo importante per la respirazione di tutto l’organismo. La respirazione dei tessuti del sistema nervoso si svolge autonomamente e involontariamente, come quella del resto del corpo. Si chiama meccanismo perché è costituito da parti che assieme formano il meccanismo o il motore che consente il manifestarsi di alcuni movimenti ritmici. (IRC, ritmo cranio sacrale, maree, etc);
Sutherland paragona il ritmo del meccanismo respiratorio primario -MRP- ai movimenti delle maree. Le fasi costanti relativamente invariabili “flusso e riflusso” sono influenzate soprattutto dalla forza di gravità della Luna.
Il sistema respiratorio primario costituisce la base, per così dire, per l’ambiente interno dell’organismo, mentre il sistema respiratorio secondario funge da anello di congiunzione tra l’instabile ambiente esterno e il (relativamente) stabile ambiente esterno.
Il movimento ritmico di espansione e contrazione del cranio e del resto del corpo si chiama anche fase inspiratoria, di rotazione esterna e fase espiratoria, di rotazione interna del MRP.
Oltre al movimento di espansione e contrazione dell’impulso ritmico cranico sono stati descritti anche altri ritmi inerenti.
Sutherland non menziona mai una frequenza esatta di un ciclo ritmico, ma parla anche di ritmi molto lenti.
Per Sutherland Il Movimento Respiratorio Primario, (MRP) e la salute sono due momenti di uno stesso tipo di fenomeno.
La salute non rappresenta il rovescio della medaglia della malattia, nella malattia e nella lesione osteopatica c’è comunque una condizione di salute che continua ad operare.
MECCANISMO RESPIRATORIO PRIMARIO (MRP)
Il processo di trasmutazione permette al respiro della vita di manifestare direttamente le sue intenzioni creative come incarnazione ordinata di forze.
Uno dei più importanti processi di trasmutazione avviene a partire dalla linea mediana della matrice come precisa forma multidimensionale entro cui il corpo umano è sospeso e sostenuto.
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All’interno del cranio e della colonna vertebrale non c’è nessuna muscolatura che possa sostenere un movimento. Soltanto alcuni muscoli esocranici, cioè quelli che influiscono sulla mobilità del cranio, s’inseriscono sul cranio, ma non possono essere considerati per la sua mobilità.
Il MRP è, per così dire, il motore, o meglio il meccanismo che descrive e consente i delicati movimenti involontari dell’organismo.
Il M.R.P. rappresenta un processo metabolico sia anabolico sia catabolico, che si svolge dapprima all’interno del cranio ed è in relazione col sistema nervoso e il LCS.
Tuttavia, grazie al drenaggio ritmico di tutti i tessuti corporei, esso gioca anche un ruolo importante per la respirazione di tutto l’organismo.
La respirazione dei tessuti del sistema nervoso si svolge autonomamente e involontariamente, come quella del resto del corpo.
Si chiama meccanismo perché è costituito da parti che assieme formano il meccanismo o il motore che consente il manifestarsi di alcuni movimenti ritmici.
Il sistema respiratorio primario costituisce la base, per così dire, per l’ambiente interno dell’organismo.
Oltre al movimento di espansione e contrazione dell’impulso ritmico cranico sono stati descritti anche altri ritmi inerenti.
Sutherland non menziona mai una frequenza esatta di un ciclo ritmico, ma parla anche di ritmi molto lenti.
L’Osteopatia Biodinamica risulta molto utile in tutte le problematiche a carico della spina dorsale, in quanto attraverso una palpazione delicata l’operatore riesce ad ascoltare la fluttuazione perenne dei fluidi (Movimento Respiratorio Primario), che deriva dal movimento del liquor cerebrospinale, il quale si esprime in superficie ed in modo più evidente a livello delle suture craniche o dell’ osso sacro, ma osservabile in tutto il corpo.
Attraverso tale ascolto l’osteopata biodinamico sostiene la correzione delle disfunzioni presenti nel corpo agendo in profondità e sulle cause dai cui esse derivano eliminandole e facendo riemergere la Salute.
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Il Meccanismo di Respirazione Primaria M.R.P, rappresenta il punto di partenza del trattamento di osteopatia biodinamica, con i suoi ritmi più lenti armonizza il Sistema Nervoso Autonomo, permettendo a tutto il corpo di raggiungere un’equilibrio globale.