
mani sapienti

le mani dell’operatore biodinamico
Le mani sensibili dell’osteopata, sono in grado di identificare il percorso verso la salute conoscendone a fondo complessi meccanismi, necessità e finalità.
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L’operatore che applica l’osteopatia biodinamica si orienta alla persona nella sua globalità, attraverso un contatto leggero delle mani su alcune parti del corpo, (in genere sul cranio, ma anche su spalle e caviglie).
Le sue mani ascoltano e si relazionano con la storia della persona e in modo non verbale riconoscono e danno valore a ciò che essa presenta.
Questa speciale accoglienza riattiva le risorse e rimette in moto la vitalità dell’organismo, favorendo un rilassamento profondo e la risoluzione naturale delle disfunzioni presenti nel corpo.
All’interno dell’organismo sono già presenti tutte le sostanze ed i processi chimici in grado di risolvere il problema che si presenta nel momento.
Talvolta per un disequilibrio a livello fisico, emotivo, energetico non si riesce ad avere le risorse per attivare questi meccanismi e si manifestano sintomi di varia natura. L’osteopata biodinamico usa le sue mani come strumento per trovare il processo terapeutico in grado di stimolare dolcemente la forza vitale dell’organismo che così può reagire ad uno schema patologico generale o locale.
L’osteopatia biodinamica è un arte di ascolto con le mani, una pratica di presenza e compassione (stare con) che facilita chi riceve ad accogliere il processo che si sta verificando in quel momento.
L’operatore di osteopatia biodinamica, portandosi in uno stato interiore di quiete dinamica, educa i propri sensi, in particolare quello tattile, per condursi dentro la struttura del corpo che gode di una propria intelligenza e memoria.
Attraverso il contatto l’operatore ascolta che cosa ha il corpo da comunicare: ascolta la sua “opinione”, non quella della mente.
Sono infatti i tessuti che dal profondo del loro interno permettono alle mani dell’operatore la lettura della loro storia. Le mani sono come delle antenne capaci di “dialogare” con i tessuti e con le emozioni.
Le mani dell’Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità.
L’Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa del dolore: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, sulla respirazione o persino trattando solo il sacro.
Le mani dell’Osteopata sono allenate a percepire le piccole variazioni che avvengono nei tessuti, raccogliendo così dati importanti sulla temperatura corporea locale (indice di infiammazione), e sulla loro consistenza; pertanto il principale strumento di lavoro è un buon lettino e la propria sensibilità.
L’Osteopata non tocca necessariamente le parti dolenti del paziente, ma quelle che sono causa del dolore: così un mal di testa può essere trattato osteopaticamente agendo sulla cervicale, sulla respirazione o persino trattando solo l’osso sacro.