L’approccio biodinamico all’osteopatia riconosce la presenza dei movimenti ritmici involontari prodotti da quella forza vitale intrinseca al corpo, scoperta e chiamata da W. G. Sutherland il “Respiro della Vita”.
Il fine principale della terapia biodinamica è preservare proprio tale principio vivificante fondamentale, il Respiro della Vita, che mantiene l’equilibrio nelle forma e nelle funzioni vitali.
Archivio mensile:Maggio 2016
Trattamenti di Osteopatia Biodinamica
L’UTILITÀ DELL’OSTEOPATIA BIODINAMICA PER LA PUBALGIA
Con il termine pubalgia si intende una sindrome dolorosa caratterizzata da dolore in sede inguinale e/o pubica e/o sulla faccia interna delle cosce.
L’osteopatia biodinamica risulta un trattamento molto utile per la pubalgia, in quanto, attraverso una palpazione delicata da parte dell’operatore, si tende a riarmonizzare le articolazioni, i legamenti ed i tessuti molli riportandoli al loro movimento fisiologico, evidenziando inoltre eventuali anomalie che possono interferire con la corretta biomeccanica dell’anello pelvico e di tutte le strutture muscolo-aponevrotiche che vi si inseriscono eliminandole e facendo riaffiorare la salute.
Accompagnamento alla nascita e Post-parto con l’Osteopatia Biodinamica
Aiuta a creare un ambiente favorevole per il feto e aiuta la madre ad aprirsi con fiducia e amore al proprio essere e al proprio figlio.
Il metodo aiuta a trovare maggiori risorse per affrontare in modo consapevole il momento del parto.
Può essere di ausilio per alleviare dolori e tensioni fisiche, preparare le pelvi e promuovere una corretta posizione fetale.
IN COSA CONSISTE LA TECNICA OSTEOPATICA BIODINAMICA
Osteopatia Biodinamica. La linea mediana, la nostra origine e le nostre radici
La linea mediana del corpo rappresenta uno dei principi di fondo dell’osteopatia biodinamica.
Il modello della linea mediana fa riferimento allo sviluppo dell’embrione umano.
Nelle prime settimane dello sviluppo del nostro “essere embrione” avviene una serie di trasformazioni che prendono diversi nomi a seconda della funzione svolta e del processo in atto.
La storia della linea mediana inizia dal “solco primitivo”, un ripiegamento del disco bilaminare embrionale.
Alla seconda settimana del nostro sviluppo, infatti, siamo fatti
di due “palloncini”: uno costituito dall’ectoderma che riveste una sacca piena
di liquido amniotico in rapida crescita e un’altra cavità, il sacco vitellino, le cui cellule formano l’endoderma.
Tra questi due “palloncini” si forma un solco, detto primitivo, che dà origine ad uno spazio
che permette l’insinuarsi di altre cellule, che costituiscono il mesoderma.
Il solco primitivo diventa così il processo assiale da cui deriverà la notocorda, struttura
che darà l’impronta alla nostra colonna vertebrale e al sistema nervoso.
La notocorda è la metafora della nostra centralità.
Tutto il nostro corpo deriva da questi tessuti embrionali: endoderma, mesoderma ed ectoderma.
Forze biodinamiche sempre attive
Ma perché l’osteopatia biodinamica fa riferimento allo sviluppo embrionale?
Perché tutte queste modificazioni sono il frutto di forze biodinamiche. Quello che le dinamiche morfologiche embrionali
ci dicono è parte integrante di ciò che avviene nel nostro organismo adulto.
I processi di riparazione e di crescita, il continuo rinnovamento cellulare, le sottili comunicazioni tra tessuti e organi non sono
che la ricapitolazione di quello che è successo quando eravamo ancora esseri microscopici nella pancia della mamma. Il nostro processo di differenziazione, quando eravamo embrioni, non è “altro” da quello che siamo ora: il nostro embrione vive in noi e le forze che ci hanno modellato sono parte di quelle stesse forze che ci mantengono in vita, in salute e in equilibrio.
Ritrovare l’embrione dentro di noi
Detto in una battuta l’osteopatia biodinamica è il “ritrovare, il riconoscere l’embrione dentro di noi”.
«Comprendere gli stadi dello sviluppo umano
è fondamentale per il riconoscimento
del potenziale terapeutico che le forze
embriologiche hanno in tutti i successivi stadi
della vita».
«Le forze biodinamiche che agiscono nello sviluppo embrionale sono
continuamente al lavoro e costituiscono il nostro potenziale di auto-guarigione e di salute.”
Trattamenti di Osteopatia Biodinamica per la gravidanza
Durante la gravidanza il corpo della donna è soggetto ad un cambiamento strutturale molto significativo. Questi cambiamenti sono necessari per la crescita dell’utero dove si svilupperà il bambino.
E’ molto importante quindi che questo processo non incontri ostacoli che possano rendere difficoltosa la naturalità del cambiamento in atto.
L’osteopatia biodinamica risulta molto utile per le donne in gravidanza, in quanto, attraverso una palpazione delicata da parte dell’operatore si mira a facilitare e migliorare il sistema respiratorio diaframmatico permettendo una più corretta circolazione dei liquidi corporei, l’obiettivo del trattamento inoltre, sarà quello di facilitare al meglio lo svolgimento del parto nel modo più fisiologico possibile evitando e prevenendo eventuali episodi traumatici per il nascituro.
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Cosa cura l’osteopatia
Cos’è l’osteopatia
L’OSTEOPATIA BIODINAMICA PER LA PROTRUSIONE DISCALE
La protrusione discale è una discopatia che consiste nello schiacciamento del disco invertebrale e colpisce soprattutto il tratto lombare e il tratto cervicale della colonna vertebrale; lo schiacciamento riduce la funzione di ammortizzamento del disco e riduce lo spazio fra un disco e l’altro.
Quando il disco intervertebrale inizia a deformarsi, assume una dimensione ed uno spessore anomalo e ciò crea una protrusione che invade altri spazi non dovuti e nei casi peggiori arriva a comprimere le radici nervose e la guaina che riveste il midollo spinale. Spesso dalla produzione discale si arriva all’ernia del disco.
La patologia in alcuni casi può essere asintomatica ma tendenzialmente si manifesta attraverso un dolore localizzato. Può manifestarsi durante l’adolescenza a causa di traumi sportivi oppure durante in età più adulta quando ci sono evidenti disturbi nella postura.
L’osteopatia biodinamica risulta molto utile nel trattamento della protrusione discale, in quanto attraverso una palpazione delicata da parte dell’operatore, si tende ad alleviare la tensione dove la colonna è divenuta rigida, ripristinando di conseguenza la mobilità permettendo al tratto colpito di tornare a funzionare correttamente in armonia con tutta la colonna vertebrale.
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