L’Osteopatia Biodinamica, trae origine direttamente dal pensiero di A. T. Still e W. G. Sutherland, fondatori dell’Osteopatia.
Dagli studi dell’embriologo tedesco Eric Blechschmidt si evince che esiste una biodinamica nell’evoluzione embrionale, che si basa sulla presenza di forze che dall’esterno incidono sull’attività interna del nostro corpo.
Nell’osteopatia biodinamica, viene dato grosso rilievo al concetto di salute, in realtà esso rappresenta un caposaldo dell’osteopatia sin dai tempi di Still, il quale dava grossa importanza alla salute, intesa come naturale tendenza all’auto guarigione.
L’osteopata biodinamico, innanzitutto valuta i movimenti dei tessuti e dei fluidi corporei, appoggiando delicatamente le mani principalmente su cranio, sacro, colonna, caviglie, ventre, e successivamente, attraverso appropriati protocolli di trattamento, cerca di ristabilire un riequilibrio, favorendo le funzioni della linfa, dei liquidi intra ed extra cellulari e ancora cefalo-rachidiani.
L’osteopatia biodinamica si allontana dalla manipolazione osteopatica intesa come tecnica manipolativa.
Vi sono relazioni nervose e muscolari importanti tra apparato digerente, sistema masticatorio, colonna vertebrale, appoggio plantare.
Quindi a prescindere da dove è il problema, è necessario valutare nell’insieme e individuare quale è il problema del dolore.
Quando i dolori accusati dai pazienti dipendono da una cattiva relazione tra le componenti muscolo-scheletriche, viscerali e tra il sistema nervoso e quello vascolare, l’osteopata biodinamico è in grado di liberare il corpo dalle possibili costrizioni patologiche che limitano il normale flusso energetico, restituendo all’organismo una fisiologia funzionale ottimale.
Una volta che viene risolto il problema alla radice, il corpo piano piano riprende vigore e si auto-cura.